Ci incontreremo per parlare di cosa ti succede, dei tuoi pensieri e dei tuoi sentimenti.
Parleremo di cosa ti blocca e soffoca in questa fase della tua vita in cui il cielo ti sembra più basso o il mare troppo agitato, buio e senza punti di riferimento.
Potrai dirmi cosa ti fa paura e ti tormenta, ma anche cosa desideri e cosa sogni.
Non mi interessa cambiarti, mi vai bene così come sei.
Interessa solo che tu stia meglio, a prescindere dalle decisioni che tu solo prenderai.
È importante guardare le cose insieme a te, offrendoti la mia prospettiva.

Se c’è un capello sulla tua spalla, tu non puoi vederlo.
Io sì, dalla mia posizione, e posso dirti “guarda, c’è un capello sulla spalla”. Quindi posso offrirti una prospettiva diversa, che ti manca.
Cercheremo, insieme, di tradurre i tantissimi messaggi nascosti che il tuo corpo magari un po’ sofferente cerca di darti col suo linguaggio, ad esempio con un mal di testa, un attacco di panico, oppure con l’insonnia o con la difficoltà nei rapporti sessuali o nello studio.
Ricorda: il corpo vuole realizzare la tua natura più vera e autentica, e cerca di fartelo capire in tutti i modi, perfino col malessere.
Il corpo ne sa più di noi, ne sa più della nostra mente. Dobbiamo solo ascoltarlo.

È una paura ricorrente e legittima, ma in questo arco spaziotemporale la macchina la guiderai tu.
Io però ti sarò affianco, dicendoti di volta in volta cosa penso di ciò che ti sta capitando, senza giudicarti, compiacerti o impressionarti.
Se avrai paura, condivideremo la paura fino a renderla più sopportabile.
Se sarai felice, condivideremo anche la tua felicità.
Una psicoterapia non è fatta di sole lacrime e di sudore, ma anche di bellissime scoperte.

Il principio irrinunciabile del mio lavoro è la responsabilità condivisa.
Questo richiede, da parte mia, la rinuncia della pretesa di sapere già a priori, in base a teorie codificate, ciò che avviene nella tua mente.
Ho profondo rispetto per la storia personale e per le scelte di ognuno.
Difendo il principio di libertà e di responsabilità di tutti i miei pazienti, dagli adolescenti agli adulti.
La conversazione sarà all’insegna della schiettezza e della spontaneità. Lavoro ormai da diversi anni con i pazienti e sono allenato proprio a fare questo, nella continua ricerca di una sintonia.
Perché sentirsi pensati e capiti è alla base di ogni relazione sana.

Penso che essere sé stessi sia un viaggio interiore che dura tutta la vita, l’anima è sempre in cammino e i valori non sono mai dati una volta per tutte.
Ma il nostro viaggio non sarà né troppo lungo né troppo breve, semplicemente ci vorrà il tempo necessario e, soprattutto, la voglia e il coraggio di farlo.
Quando la “benzina” della motivazione finirà, lo capiremo insieme.
Sarai anche tu, quindi, a darmi i ritmi.
E io sarò molto rispettoso dei tuoi tempi.

Se le cose andranno per il meglio – e solitamente le psicoterapie ben condotte sono molto efficaci – arriverà un giorno in cui non avrai più bisogno di viaggiare insieme a me, perché avrai ben allenato il tuo sguardo interiore.
Sarai capace di leggerti, insomma.
È possibile che alla fine sarai perfino stupito di te stesso. Ti meraviglierà un po’ la scoperta di questa “acqua calda”, perché in fin dei conti sono le cose essenziali a meravigliarci.
Io però non sarò stupito dai tuoi progressi, perché credo fermamente nel potere curativo delle buone relazioni e nelle infinite risorse della mente, che talvolta sono solo bloccate.
La clinica mi dà continui riscontri di questo tipo.

Una seduta dura 45 minuti circa, sia quelle online sia quelle in studio.
La frequenza dipende dagli obiettivi che ci prefiggeremo.
Studieremo insieme un percorso mirato, cercando sempre di impreziosire i nostri incontri.
Solitamente vedo i pazienti una volta alla settimana, in un giorno e in un orario fissi.
Ma si può fare un buon lavoro anche incontrandoci a settimane alterne e con orari più flessibili.
Molto dipende dalla fase della terapia, dal tipo di disturbo e dai bisogni del paziente.

Tutto quello che faremo sarà LAVORARE INSIEME per analizzare i tuoi atteggiamenti disfunzionali e trovare nuovi modi più “sani” di scendere in campo.
Inoltre posso aiutarti a scoprire il rapporto tra il tuo disagio e gli specifici accadimenti nella tua vita che hanno prodotto e che mantengono la sofferenza.